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Contrariamente a quanto si crede e a quanto riportato da alcuni giornali, l'incidente non è avvenuto alle prove e non si è rotto un braccio, né ha preso a pugni il finestrino della sua auto sportiva in preda alla rabbia quando qualcuno ha cercato sfacciatamente di sorpassarlo (sì, ci sono state anche notizie in tal senso). Anche se, indirettamente, le sue auto maledette sono state di nuovo la causa dell'incidente, e il danno è stato causato da una collisione con vetro. Di seguito sono riportati alcuni dei resoconti giornalistici che hanno riportato correttamente l'accaduto (fino ai dettagli raccapriccianti dell'infortunio).

<aside> <img src="/icons/info-alternate_orange.svg" alt="/icons/info-alternate_orange.svg" width="40px" /> Cosa è successo in breve:

Il 1° dicembre 1961, mentre cenava a casa di amici a Parma, nel tentativo di aprire una porta, sbatté contro il vetro della stessa, che si incise profondamente sul dorso della mano sinistra, intaccando tendini e nervi. Il fratello del regista teatrale Giuseppe Negri, il dottor Ercole Negri, suturò la ferita con otto punti e, per garantire il completo riposo e l'immobilità per la guarigione, gli ingessò la mano, ma Franco continuò a essere tormentato da febbre e dolori che salivano fino alla spalla per diverse settimane.

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Arrigo è un po' goffo, ma sempre un eroe.

Arrigo è un po' goffo, ma sempre un eroe.

Corriere della Sera, 2 dicembre 1961: Rompendo un cristallo

Il tenore Franco Corelli si è ferito a una mano

Egli spera poter ugualmente cantare alla serata inaugurale della Scala

Parma 1 dicembre, notte.

Il tenore Franco Corelli è rimasto vittima di un singolare incidente. Di passaggio nella nostra città, il cantante si era fermato presso una famiglia di amici. Mentre, in casa di questi ultimi, il cantante apriva una porta, si è sfondato un vetro: Corelli è rimasto ferito alla mano sinistra.

Fonte della foto: Corriere della Sera, 2 dicembre 1961 (foto scattata in precedenza)

Fonte della foto: Corriere della Sera, 2 dicembre 1961 (foto scattata in precedenza)

Il cantante veniva subito soccorso da un medico di Parma, il dottor Ercole Negri, suo amico, che gli applicava alcuni punti di sutura e lo giudicava guaribile in dodici giorni.

Dichiarazioni del cantante al ritorno a Milano

Nonostante la ferita il tenore Corelli ha potuto guidare personalmente la propria automobile e raggiungere la sua abitazione milanese. Appena rientrato, il cantante si è messo subito a letto.

A un redattore dell'agenzia « Ansa » che si è recato a trovarlo, egli ha dichiarato che non avendo avuto prove si era recato ieri a Modena per fare dare una occhiata al motore della sua « Ferrari » che aveva acquistato da pochi giorni. Nel ritorno a Milano il tenore, che viaggiava con la consorte, ha voluto fermarsi a cena a Parma. Durante una visita in casa di amici, nell'aprire una grande vetrata che immette in un salone, mentre con la mano destra faceva girare la maniglia appoggiava la sinistra al cristallo provocandone la rottura.

Dopo una provvisoria fasciatura il cantante si recava subito dal dottor Ercole Negri, fratello dell'assessore dottor Giuseppe che sovrintende al Teatro Regio, il quale gli praticava dei punti di sutura al secondo metacarpo che era stato reciso, come pure provvedeva a chiudere una ferita lunga cinque centimetri al palmo della mano. L'intervento è durato circa mezz'ora e alla fine il chirurgo, allo scopo di fargli tenere il braccio inattivo, glielo ha ingessato fino sotto al gomito. La prognosi è di dodici giorni. Passato l'effetto dell'anestesia, il Corelli lamenta ora un fortissimo dolore al braccio fin sotto l'ascella, per cui gli sono stati somministrati dei tranquillanti.

Il tenore ha poi precisato di aver proceduto da Parma fino a Milano guidando personalmente la propria «Ferrari» a passo d'uomo, non solo per le conseguenze dell'incidente ma anche per la fittissima nebbia che gravava sulla zona. Egli ha aggiunto di sperare che le sue condizioni non pregiudichino la sua partecipazione alla inaugurazione della stagione lirica del teatro alla Scale che lo vede interprete nell'opera La battaglia di Legnano. A sua volta il sovrintendente del teatro dottor Ghiringhelli ha dichiarato all'«Ansa»: «Non credo che il tenore Corelli avrà gravi difficoltà per partecipare alla serata inaugurale». Al tenore Franco Corelli è stata affidata la parte del capitano veronese. Gli altri interpreti sono Antonietta Stella, Ettore Bastianini e Marco Stefanoni.

Il dottor Ercole Negri cura l'infortunio di Corelli - grazie a Graziano Corelli per la foto

Il dottor Ercole Negri cura l'infortunio di Corelli - grazie a Graziano Corelli per la foto


Corriere della Sera, 3 dicembre 1961: Per la ferita alla mano Corelli non prova alla Scala

Non è compromessa tuttavia la sua partecipazione allo spettacolo inaugurale - Il racconto dell' incidente

Corriere d'Informazione, 7-8 dicembre 1961: "Nella foto accanto: il tenore Franco Corelli nel costume di Arrigo come apparirà stasera ne « La battaglia di Legnano ». Il circolino bianco indica la mano del cantante fasciata in seguito all'incidente occorsogli qualche giorno fa.”

Corriere d'Informazione, 7-8 dicembre 1961: "Nella foto accanto: il tenore Franco Corelli nel costume di Arrigo come apparirà stasera ne « La battaglia di Legnano ». Il circolino bianco indica la mano del cantante fasciata in seguito all'incidente occorsogli qualche giorno fa.”

Franco Corelli non ha partecipato ieri sera alla prova de « La battaglia di Legnano », l'opera verdiana che aprirà quest'anno la stagione alla Scala. Nella mattinata le notizie erano buone e facevano pensare che la ferita riportata a Parma dal tenore, per quanto dolorosa, non gli impedisse di intervenire a questa prova che era la prima con luci e costumi. Nel pomeriggio però Corelli si è accorto che le conseguenze dell'incidente consigliavano ancora una certa cautela.

C'è stato un lieve rialzo febbrile, inoltre il cantante si è accorto che ogni tentativo di muovere il braccio sinistro ingessato fino al gomito, provocava fitte penose alla mano. Un insieme di cose prevedibile, non preoccupante. Solo, è sembrata saggia decisione non correre rischi partecipando alla prova, che sarebbe risultata lunga, e avrebbe certamente richiesto un largo dispendio di forze.

La mancanza di Corelli, che impersona nell'opera la figura di Arrigo, eroico protagonista, ha destato in un primo momento molta apprensione intorno all'ambiente scaligero. Ma la riserva di ieri sera, deve essere interpretata come una precauzione: è una garanzia che la prima della « Battaglia di Legnano » avverrà regolarmente la sera di Sant'Ambrogio. Ce lo ha confermato lo stesso Corelli, ieri sera, nella sua casa milanese di via Crivelli, dove per tutta la giornata sono affluiti continuamente telegrammi, fiori, auguri, telefonate da molte città italiane e straniere.

« Per il sette dicembre la ferita non mi darà tanto fastidio — ha detto il cantante — il medico pensa che sarà sufficiente un piccolo gesso alla mano. Ma canterò comunque, anche se avessi la febbre e il braccio ancora ingessato come adesso. Dopo tutto nell'opera Arrigo arriva ferito, sarò in carattere ****». Corelli ci è apparso stanco ma anche sostenuto da una certa tensione nervosa, dopo la giornata intera trascorsa ad aspettare « come andava », prigioniero nel salone dove studia, chiuso completamente da pesanti tendaggi, in mezzo a una serie di registratori, al suo pianoforte, a mucchi di carte e dischi, una vestaglia a rigoni intorno alla figura altissima e robusta, un « foulard » a disegni complicati per sostenere il braccio.

Gli abbiamo chiesto ancora come è avvenuto l'incidente. Corelli ha ripetuto che si trovava in casa di amici, a Parma; ha poggiato la mano contro il vetro, che ha ceduto; istintivamente il cantante ha cercato di sostenere la parte superiore del cristallo, che veniva giù ma cosi ha posto il dorso della mano sotto un lungo spigolo che ha inciso profondamente sui tessuti e ha leso anche un tendine. Il sangue è uscito a fiotti, abbondante, si è chiamato d'urgenza un medico, il dottor Negri, che ha prima arrestato l'emorragia, poi ha proceduto alla sutura del taglio, con otto punti: venticinque minuti prima che fosse finita. Il gesso è stato necessario perché il taglio parziale del tendine potesse meglio rinsaldarsi. Con una mano sola Corelli guidò poi lentamente fino a Milano.

Dalla mano ferita, il discorso è passato ad argomenti di lavoro. Corelli si è detto felice di interpretare la « Battaglia di Legnano » anche per il suo significato patriottico, nell'anno del centenario. Alla Scala quest'anno apparirà poi in «Turandot» di Puccini, e negli attesissimi « Ugonotti » di Meyerbeer. Prima de « Gli Ugonotti » però si recherà tre mesi negli Stati Uniti al Metropolitan.

Foto tratta da un ritaglio di rivista sconosciuto dello stesso periodo. Grazie a Irina Malinina per la foto! "Franco Corelli nella sua casa di Milano, mentre ripassa la parte al magnetofono, col braccio sinistro ingessato. Il tenore si è ferito il dorso della mano rompendo il cristallo di una porta in casa di amici, a Parma. Otto punti sono stati necessari a suturare la ferita. Per questo incidente, Franco Corelli è stato costretto a rinunciare alle ultime prove.”

Foto tratta da un ritaglio di rivista sconosciuto dello stesso periodo. Grazie a Irina Malinina per la foto! "Franco Corelli nella sua casa di Milano, mentre ripassa la parte al magnetofono, col braccio sinistro ingessato. Il tenore si è ferito il dorso della mano rompendo il cristallo di una porta in casa di amici, a Parma. Otto punti sono stati necessari a suturare la ferita. Per questo incidente, Franco Corelli è stato costretto a rinunciare alle ultime prove.”

V. B.

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