di Arturo Antonelli, foto di Angelo Guadrini, STOP Magazine, 6 gennaio 1965

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Franco Corelli, uno dei più celebri cantanti lirici del mondo ha adottato un „Martinitt”

Dalla Redazione Milano, dicembre

Il più bello e il più bravo tenore del mondo ha ottenuto tutto nella vita. E' arrivato all'apogeo della sua carriera, ha raggiunto una perfezione nel « bel canto » che ricorda le epoche dei tenori dalla voce d'oro. E' conteso da tutti i più grandi teatri del mondo, le sue quotazioni sono altissime, a New York, a Londra, a Milano, si contendono l'onore di avere la sua partecipazione alle importanti serate di gala e di apertura.

Ha conosciuto il meglio della vita: ricchezza, successo e talento, eppure fino ad ora alla sua vita mancava qualcosa: il conforto e l'affetto di un bambino. Così, dopo la visita al celebre orfanotrofio milanese, ha preso la sua decisione. Non è stato facile: il cantante vorrebbe prendere i bimbi tutti con sè.

Ha conosciuto il meglio della vita: ricchezza, successo e talento, eppure fino ad ora alla sua vita mancava qualcosa: il conforto e l'affetto di un bambino. Così, dopo la visita al celebre orfanotrofio milanese, ha preso la sua decisione. Non è stato facile: il cantante vorrebbe prendere i bimbi tutti con sè.

Franco Corelli ha molti soprannomi: lo chiamavano un tempo scherzosamente « coscia d'oro » per le lunghe gambe snelle che gli permettono di indossare i costumi più difficili ed attillati senza menomare la sua prestanza fisica: ora, la moglie assicura, ridendo, che si può chiamare « coscia di diamante » dopo che l'America lo ha accettato e riconosciuto come uno tra i migliori tenori del mondo.

Questo è certamente il momento più splendido della sua vita. A trentasette [43] anni, perfetto in scena dal punto di vista presenza, fascino, recitazione e voce, può realmente dettar legge e pretendere di litigare con le direzioni dei grandi enti lirici se gli sembra che non siano giusti nei suoi confronti.

Loretta di Lelio, la moglie che ha sposato da sette [4] anni, una bella donna dagli occhi verdi da gatta, naturalmente ma ingiustamente gelosa di suo marito (ha altro da pensare che alle donne) assicura che ancora almeno per dieci anni Franco sarà: « on the top ». Egli cura la sua voce e vive per la sua voce: non corre perciò il rischio di un rapido tramonto. Dopo, Loretta e Franco, che non sono nè megalomani, nè spendaccioni, avranno accumulato una fortuna che permetterà loro di vivere serenamente e riccamente fino alla fine della loro esistenza.

Quel giorno tuttavia è ancora lontano. Mister « Complet » (così pure lo chiamano in America, perché quando lui canta, il botteghino del Metropolitan di New York segna un esaurito) ha ancora molti progetti da realizzare. A parte le due « Norme » [una Tosca] a New York, a fianco della Callas, in due serate di beneficenza, per le quali i biglietti venduti anche a settantacinque dollari sono esauriti, l'America offre a Corelli una nuova carriera: gli hanno proposto di interpretare a Broadway una commedia musica le « Carousel » di Rodgers, al fianco di Caterina Valente. Se la commedia ha successo sarà un impegno di parecchi mesi... ma dovrà essere per forza interrotto perchè a Hollywood Franco dovrà interpretare un film « Il re di Granada ». [Nessuno di questi progetti è stato realizzato alla fine.]

Valanga di dollari, dunque, e valanga di applausi.

Nelle due foto: due momenti diversi della visita di Corelli all'orfanotrofio dei «Martinitt», che si è concluso con una adozione. Fra breve Corelli canterà a New York nella « Norma » accanto alla Callas, in due serate i cui incassi saranno devoluti ad alcuni organi assistenziali.

Nelle due foto: due momenti diversi della visita di Corelli all'orfanotrofio dei «Martinitt», che si è concluso con una adozione. Fra breve Corelli canterà a New York nella « Norma » accanto alla Callas, in due serate i cui incassi saranno devoluti ad alcuni organi assistenziali.

Ma gli uni e gli altri, Franco Corelli, se li è duramente meritati. La sua vita non è una vita rosea e facile come potrebbe sembrare. Franco Corelli non ha mai acquistato la sicurezza di stesso (è questo che lo spinge a studiare ed a perfezionarsi sempre più). Incredibile a dirsi, ma per ogni recita, si rinnova per lui il trac, il fatale panico del palcoscenico, come si trattasse sempre della prima volta che canta. Anzi, nei primi tempi della sua carriera, che aveva cominciato quasi per gioco, senza credervi molto, dopo la scuola di Spoleto, era assai più disinvolto ed incurante. Oggi lui sa che cosa il pubblico - sempre feroce - pretende ed esige da lui. Sa che la minima défaillance, la minima debolezza non gli sarebbero perdonate, quindi ogni recita è una tortura. Nervosissimo e sensibile, la minima cosa lo mette in agitazione, spesso il terrore di raffreddori di laringiti paralizza la sua vita. Si priva di divertimenti, di svaghi, di gite: conduce una vita saggissima quasi sempre in casa, cura il suo vitto, va a letto presto, la sua esistenza è di grande sacrificio e rinuncia, ma lui sa che questo è lo scotto che deve pagare all'arte ed al successo. Forse non vi avrebbe resistito da solo se non avesse avuto al fianco una compagna più che comprensiva, materna oltre che moglie e che si è adattata ad un regime di vita che avrebbe reso qualunque altra impaziente ed insofferente.

E' piuttosto facile rinunciare alla vita splendida e brillante quando non si hanno mezzi, ma quando, invece, si hanno tutte le possibilità, il sacrificio è assai più pesante.

Loretta di Lelio, figlia di un celebre basso, e che aveva tentato lei pure la carriera di cantante, quando conobbe Corelli si offrì di aiutarlo a ripassare le opere al pianoforte. Ben presto nacque tra loro l'amore, e venne un affiatamento reso anche più forte dalla comune passione per la lirica. Loretta era nata sul palcoscenico, ed anche per questo fu di valido aiuto a Franco. Gli anni sono passati, e l'ansia e i dubbi di suo marito, tuttavia, invece di placarsi si sono fatti più forti.

Alla vigilia di una « prima » a volte Franco è così impressionato, così insicuro da essere tutto gelido, incapace di dominare la sua angoscia, colto da mille scrupoli e allora Loretta si trasforma in un'infermiera gaia ed ottimista per tirargli su il morale.

E' una vita dura, difficile, stanchevole, fatta di angosce ed anche delle inevitabili beghe e lotte che bisogna sostenere nel mondo lirico... Per questo, malgrado i trionfi ed i successi, Franco sogna soltanto il giorno in cui, chiusa in bellezza e fulgore la carriera, potrà riposare. Spera di essere abbastanza giovane ed in gamba per poter vivere ancora molti anni, finalmente tranquillo, finalmente godendo l'esistenza e il frutto del suo lavoro.

E tuttavia, quel periodo gli fa un poco paura, perchè sarà terribilmente vuoto. Dopo tanta frenetica attività, sarà difficile riempire una vita che è stata favolosa e quasi avventurosa. Forse una cosa sola basterebbe a darle un nuovo scopo, e gioie anche più profonde e durature di quelle che la gloria offre. Un figlio.

Franco e Loretta sono afflitti di non averne, anche se in un primo tempo Loretta diceva scherzosamente che le bastava un bambino di cui occuparsi, e che non poteva rubare al suo Franco nemmeno un attimo di tempo o di devozione.

Ma in un prossimo futuro, un ragazzo di cui occuparsi, da allevare, da vegliare, un figlio per il quale vivere, al quale lasciare le loro ricchezze, potrebbe rappresentare veramente per entrambi una grande cosa.

Qualche volta, negli ultimi tempi, ne hanno parlato insieme. E qualche giorno fa, Corelli ha detto: « Il Natale è bello, ma senza bambini per i quali fare l'albero, a cui dare tanti regali, è piuttosto triste...».

Quando il suo agente di pubblicità gli suggerì allora di andare a portare qualche dono a bimbi poveri che non hanno famiglia, Franco Corelli accettò la proposta con l'entusiasmo di un ragazzo. Per due giorni, lui che non esce quasi mai, pauroso dell'umido inverno milanese, corse per tutti i negozi, comperando montagne di giocattoli. E una domenica mattina, con la macchina zeppa di doni, simile ad un babbo Natale si reco nel celebre istituto dei « Martinitt », l'orfanatrofio più celebre di Milano...

Ma i ragazzi che gli si affollavano intorno non erano tanto lieti dei regali quanto per la sua presenza. Gli si affollavano intorno, volevano carezzarlo, toccarlo, desideravano che cantasse per loro....

Corelli si intrattiene con due piccoli ospiti dell'orfanotrofio milanese. In questi ultimi tempi la fama di Corelli si è solidamente affermata nel mondo.

Corelli si intrattiene con due piccoli ospiti dell'orfanotrofio milanese. In questi ultimi tempi la fama di Corelli si è solidamente affermata nel mondo.

Franco Corelli improvvisamente si senti commosso fino alle lacrime, ed il pensiero di adottare uno di quei bimbi diventò più preciso...

Avrebbe dovuto rimanere un'ora soltanto: rimase nell'istituto tutto il pomeriggio. Come un padre affettuoso si interessava di ognuno di quei piccoli, faceva mille domande, ogni tanto ne abbracciava uno, stringendoselo al cuore.